Il mondo dell’analisi dei dati ha fatto progressi a passi da gigante. Non in complessità matematica quanto nella quantità di dati che si possono digerire: ogni frammento della sfera digitale oggi è viene assorbito e digerito. E se i pubblicitari usano i dati per vendere, i political strategist li hanno usati per riscrivere le regole dell’interazione sociale.
Due esempi, la Brexit e l’elezione di Donald Trump, hanno mostrato le profonde implicazioni che l’intersezione tra intelligenza artificiale, social media e politica può comportare.
Per cominciare, il caso della Brexit. La decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea è stato un evento politico ed economico con ripercussioni globali. Potrebbe sembrare che il voto sia stato semplicemente un’espressione democratica della volontà del popolo britannico. Tuttavia, lo sfruttamento dei dati prodotti dalle piattaforme di social media in questa saga è un fattore che non può essere sottovalutato.
Gli algoritmi usati per influenzare l’elettorato erano il prodotto di un campo specializzato che combinava l’informatica con la psicologia, l’economia e la sociologia. Utilizzando queste informazioni, come vantava orgogliosamente Cambridge Analytica (una “agenzia globale di gestione delle elezioni”), i politici sono stati in grado di bombardare gli utenti con contenuti personalizzati che sfruttavano le loro paure, aspirazioni e pregiudizi.
Benvenute Fake News: narrazioni distorte o totalmente false sull’Unione Europea, progettate per alimentare lo scetticismo verso l’Europa. Messaggi progettati per risuonare con le opinioni e le paure esistenti degli individui, rendendoli più inclini a votare per l’uscita dall’Unione.
Tattiche simili sono state usate anche durante le elezioni presidenziali degli Stati Uniti nel 2016—quelle che hanno portato alla vittoria di Donald Trump. Qui, la trama si è complicata con il presunto coinvolgimento di potenze straniere (una sola in realtà…). Sono state fatte accuse su un esercito di bot (da robot) sui social media, creati e controllati da entità straniere, progettati per invadere le piattaforme di social media americane con propaganda e disinformazione. Bot che hanno sfruttato le divisioni nella società americana, seminando confusione, discordia e diffidenza.
Questi casi servono come avvertimento sul potenziale abuso dell’intelligenza artificiale e dei social media in contesti politici, ed evidenziano un pericolo che incombe sul nostro futuro: la prospettiva di un agente di intelligenza artificiale con la capacità di influenzare ogni singolo elettore individualmente. Immaginate un software così avanzato che potrebbe elaborare l’argomentazione perfetta per persuadere ogni singolo elettore. Questa entità potrebbe manipolare gli elettori a far vincere un candidato non in base alle sue politiche o meriti, ma in base alla sua capacità di far leva su paure e desideri.
Questo solleva lo spettro di una potenziale figura di “uomo (o donna!) forte”, che ricorda i passati dittatori fascisti come Mussolini o Hitler. Un individuo del genere potrebbe potenzialmente sfruttare questa capacità dell’Intelligenza Artificiale per manipolare l’opinione pubblica su una scala senza precedenti. Potrebbe piegare la volontà delle masse a suo piacimento, minando le basi stesse della presa di decisioni democratica. In sostanza, la democrazia potrebbe essere sequestrata da uno strumento di intelligenza artificiale potente e dai suoi gestori senza scrupoli.
L’idea di un’Intelligenza Artificiale manipolatrice non è più meramente speculativa. I progressi tecnologici che stiamo osservando e gli esempi esistenti del ruolo della tecnologia nella manipolazione dell’opinione pubblica ne fanno una possibilità che non possiamo permetterci di ignorare.
Mentre il World Wide Web ha promesso cittadini più informati e impegnati, il suo connubio con l’Intelligenza Artificiale e il capitalismo libertario ha dato vita a un Cerbero a tre teste che potrebbe portare la nostra società globale verso una società distopica in cui una macchina non senziente (scusa Google Bart) sarà il controllore ultimo.
Di fronte a tali minacce, è fondamentale coltivare un ecosistema digitale che difenda la verità, la trasparenza e l’integrità—la “trustworthy Artificial Intelligence“, o Intelligenza Artificiale degna di fiducia. Ciò include regolamentazioni sull’uso dei dati personali, meccanismi rigorosi di verifica dei fatti per contrastare la disinformazione e l’educazione pubblica sulla cultura digitale. I progressi tecnologici nell’Intelligenza Artificiale devono essere accompagnati da pari progressi nelle linee guida etiche e nei meccanismi di responsabilità per prevenire un uso improprio.
La rivoluzione digitale, che è iniziata più di 50 anni fa con la creazione di una rete di computer, Internet, ha ancora un enorme potenziale per migliorare i processi democratici. Tuttavia, senza controlli e bilanci adeguati, questi stessi strumenti possono diventare minacce per gli stessi ideali che promettono di sostenere. Mentre ci spingiamo sempre più in questa nuova frontiera, la nostra sfida consiste nel sfruttare il potere di queste tecnologie preservando i principi della democrazia.
Questa non è solo responsabilità dei decisori politici: prima di tutto, è responsabilità delle persone, come noi, che stanno sviluppando prodotti basati sull’Intelligenza Artificiale.
MrCall è un risponditore telefonico che, grazie al suo potente motore di intelligenza artificiale, cresce con i suoi utenti. Quando si è affacciato alla vita nel 2021 aveva poche semplici funzionalità e ancora meno utenti. Con il passare del tempo, sono cresciute funzionalità e, con nostra grande soddisfazione, anche il numero di utenti!
In questo articolo avrete il piacere di conoscere tutte le meraviglie che il risponditore telefonico MrCall ha da offrire. Ricordatevi, il servizio funziona immediatamente, senza bisogno di configurazioni ostiche.: per noi “Intelligenza Artificiale” vuol dire due cose: economicità e facilità di utilizzo. E andiamo dritti su questa strada, convinti che comunque l’intelligenza umana abbia il suo perché: quindi per qualsiasi problema, o anche un semplice saluto, noi ci siamo.
Nel frattempo qui sotto trovate un elenco di tutto quello che potete personalizzare nella dashboard di MrCall.
Configurazioni di base
A quale settore appartiene l’attività
Per cominciare, andiamo a stabilire quale sia il ramo in cui siete operativi—Il settore della tua attività. Potremmo scegliere “Salute”, per esempio, se il vostro studio è odontoiatrico o veterinario, o “Amministrazione di condominio” se gestite condomini. Ovviamente, potete sempre optare per la categoria “Attività generica”, ma specificare il settore consente all’intelligenza artificiale di MrCall di comprendere se dovrà aspettarsi richieste come “Voglio annullare un appuntamento” (per gli studi) o “Voglio prenotare una stanza” (per gli alberghi). In fondo, la precisione è la cortesia dei maestri.
La voce dell’assistente
Potete poi decidere se volete una Voce maschile o femminile. Non importa se sia un uomo o una donna a rispondere alle vostre richieste, l’importante è che l’assistente si comporti sempre in modo impeccabile. Quindi, prendetevi tutto il tempo che vi serve per riflettere su questa difficile decisione.
Messaggi di accoglienza
MrCall non è la solita segreteria telefonica noiosa che legge il solito messaggio standard. No! Molto più di un risponditore automatico, l’intelligenza artificiale di MrCall crea un messaggio di benvenuto personalizzato in base alla situazione in cui si trova.
Prima di tutto, MrCall sa che non si può sbagliare con i saluti: intelligente ed educato. Quindi, a seconda del momento del giorno, potrete ascoltarlo dare il “Buongiorno”, il “Buon pomeriggio” o la “Buonasera” che meritiamo.
Ma non è finita qui: se vi chiamano per sapere se siete aperti o chiusi, MrCall controlla su Google My Business per voi e risponde di conseguenza. E ai fedeli clienti, quelli che chiamano sempre, MrCall li riconosce per nome e non può resistere: “Piacere di risentirla!”.
Non pensiate che ci siano solo automatismi: voi potete scegliere come presentare la vostra attività e decidere la chiusura del messaggio di accoglienza. Inoltre, MrCall sa come fornire le informazioni giuste al momento giusto.
Ma c’è di più! Se vi chiama il tipo misterioso con un numero nascosto, MrCall non giudicherà, ma informerà gentilmente che se vuole essere ricontattato o ricontattata, dovrà lasciare un numero di telefono.
Chi non vorrebbe avere MrCall come segreteria telefonica? È come avere il proprio assistente personale!
…e successive interazioni
Se l’interlocutore è così gentile da lasciare un messaggio, MrCall è pronto ad agire in modo impeccabile. Per esempio, se chi chiama vuole essere richiamato immediatamente, MrCall dirà che la richiesta sarà comunicata a chi di dovere. Se invece il chiamante desidera fissare un appuntamento, niente paura, MrCall farà tutto il necessario per aiutarlo. Questo sì che è un risponditore telefonico intelligente, no?
Inoltre, se il chiamante desidera parlare con un operatore, e MrCall è autorizzato a farlo, MrCall avviserà prontamente e con gentilezza che sarà trasferito a un professionista che potrà aiutarlo. Ma se il chiamante è troppo di fretta per aspettare, MrCall farà del suo meglio per raccogliere tutte le informazioni necessarie e inviarle al reparto appropriato.
E se il chiamante chiede di parlare con un essere umano, ma MrCall non può inoltrare la chiamata, non c’è problema! MrCall è sempre pronto a rispondere con un’elegante e personalizzata risposta per far capire al chiamante che la richiesta non può essere soddisfatta.
Insomma, MrCall è un vero professionista del telefono, pronto ad ascoltare, rispondere e risolvere ogni problema. Dopo il secondo messaggio, MrCall risponderà sempre in modo appropriato e con un bel sorriso virtuale.
La registrazione dei contatti
Che magnifico mondo sarebbe se si potessero sincronizzare i propri contatti con MrCall tramite l’app MrCall iOS o MrCall Android. Beh, è proprio così! Sulla schermata principale dell’app, basta cliccare su Sincronizza contatti. MrCall si prenderà cura di loro come fanno WhatsApp e tante altre applicazioni. E se MrCall dovesse trovare un nome proprio di persona nei campi “Nome” o “Cognome”, allora lo userà! Ma cosa succede se voglio che MrCall si rivolga al mio magnifico notaio con un titolo particolare come… beh, come “Magnifico Notaio”? Niente paura, basta inserirlo nel campo “Nickname” —editate il contatto sul cellulare e cliccate su “Aggiungi campo”. Che brillante soluzione, non è vero?
MrCall chiama per nome i contatti?
MrCall risponde personalmente solo in due occasioni: quando il suo interlocutore si presenta per la seconda volta e ha precedentemente fornito il proprio nome al nostro premuroso assistente (per quanto riguarda le chiamate provenienti da linee fisse, che talvolta possono essere condivise da più individui, sarà nostra cura avvisare MrCall di non prendere nota dei nomi di chi chiama); oppure quando i contatti sono stati sincronizzati con l’app mobile, come descritto sopra.
Come si attiva MrCall?
Grazie a MrCall, potrete avere il vostro numero di telefono pubblico e far sì che le persone parlino con lui quando non siete disponibili, o forse volete semplicemente un assistente che vi giri le telefonate… Ecco tre opzioni da scegliere:
Se avete una linea telefonica e volete che MrCall si comporti come una “segreteria evoluta”, potete attivare l’inoltro della chiamata dal vostro numero a quello dell’assistente in caso non rispondiate. Semplice come bere un bicchiere d’acqua (o un cold brew, se siete più sofisticati)
Se invece siete dei professionisti con un centralino VoIP, allora potete connettere MrCall ad un interno del vostro centralino, in modo da avere il massimo controllo sulle chiamate che arrivano. Potete decidere di inoltrare le chiamate solo durante l’orario di chiusura o solo a determinati interni. Con provider come 3CX, tutto ciò è possibile: basta contattare il supporto e loro vi diranno come fare
Se invece volete che i vostri clienti chiamino direttamente il numero di MrCall, perché vi avete assegnato un numero verde o avete migrato il vostro vecchio numero, non c’è nulla da attivare. Semplicemente pubblicizzate il numero dell’assistente e il gioco è fatto.
Se il vostro centralino non permette di connettere MrCall ad un interno della rete, e inoltra la chiamata nascondendo il numero del chiamante, nessun problema! È possibile dire all’assistente che il
Come MrCall vi notifica della chiamata
Avete mai desiderato di sapere chi vi chiama senza dover rispondere al telefono? MrCall vi offre un servizio di notifica che non solo vi invia la registrazione della chiamata, ma anche una trascrizione formattata per soddisfare le vostre esigenze. Immaginate di essere un ristorante e di ricevere una prenotazione. Ecco la notifica:
Nuova prenotazione da Anna: 📅 14 giugno 🕰 20:45, 👥 2
Un po’ boomer ma chiara, no?
Le notifiche possono essere ricevute tramite l’App Mobile MrCall iOS e MrCall Android, oppure via e-mail, WhatsApp o SMS. L’app mobile è sicura ed economica, ma se preferite le notifiche via e-mail, potete utilizzare questa opzione per inviare le notifiche a più persone o a sistemi di terze parti. Le notifiche via WhatsApp, invece, sono molto comode perché non richiedono l’installazione dell’app da parte dei collaboratori. L’opzione SMS, invece, viene attivata solo su richiesta e viene utilizzata raramente.
Sia tramite l’app mobile che via e-mail, vedrete un messaggio con un link che vi permetterà di inviare un messaggio Whatsapp a chi vi ha chiamato. Se avete l’app o WhatsApp Web, cliccando sul link si aprirà l’app e potrete inviare un Messaggio precompilato invio Whatsapp a chiamante, che potrete personalizzare a vostro piacimento. Insomma, grazie a MrCall, non perderete mai più una chiamata importante e potrete gestire le vostre notifiche in modo intelligente.
Farsi inoltrare le chiamate da MrCall
Che assistente sarebbe MrCall se non inoltrasse le telefonate? Ebbene, lo fa, e anche bene! Basta accedere alla sezione Abilita il trasferimento di chiamata. Potrete chiedere a MrCall di inoltrare le chiamate solo durante gli orari di apertura o chiusura, e potete scegliere se chi chiama deve richiedere l’inoltro esplicitamente o no. Se qualcuno chiede di parlare con un operatore e MrCall non è stato autorizzato, educatamente lo comunicherà.
Se attivate l’inoltro, si occuperà MrCall di aggiungere frasi di circostanza quali “Se resterà in linea dopo aver lasciato un messaggio, la metterò in contatto con un operatore”, e poi “Attenda in linea…”.
L’inoltro può essere effettuato su due canali: potete scegliere tra un numero di telefono o il VoIP (unico operatore supportato: MrCall, come potete immaginare). E se optate per il VoIP, non solo potete telefonare dal numero del vostro assistente, ma anche far inoltrare le chiamate a più persone contemporaneamente. Come? Semplicemente installando un’app che funge da client SIP e ricevendo tutti la chiamata, con il primo che risponde che vince.
Connettere un’app telefonica a MrCall
Qualsiasi app SIP va bene, ma l’unica supportata è Communicator Go 6, configurata per MrCall dalla consociata Centralix. Go 6 è l’unica che permette sia su Android che iOS di ricevere le telefonate anche quando il telefono è bloccato e l’app chiusa. È vero che costa €5 + IVA al mese, ma è un vero e proprio telefono nel telefono: presto potrete dire a MrCall, per esempio, di deviare immediatamente tutte le telefonate che provengono da vostri contatti su Go 6, mentre di prendere le telefonate di numeri sconosciuti. O anche di non rispondere ai numeri bloccati e basta. Altre applicazioni simili, come Zopier (Android, iOS, Windows, Mac, Linux) o SessionTalk (Windows, iOS, Android) funzionano bene, ma non “squillano” se l’app è chiusa e il telefono locked.
Naturalmente, sapere chi vi ha chiamato è importante. Ma è altrettanto importante per chi vi ha cercato sapere di non aver lasciato un messaggio segreto nel vuoto cosmico. Ricordiamo che la missione di MrCall è quella di costruire un ponte comunicativo tra voi e i vostri clienti, in modo che l’informazione possa fluire liberamente in entrambe le direzioni!
Per realizzare questa nobile impresa, MrCall è pronto ad assistervi nel comunicare con i vostri clienti, e con chiunque altro vi abbia cercato, in ogni modo possibile…
Messaggi SMS e Whatsapp a chi chiama
I messaggi al chiamante possono essere inviati attraverso Whatsapp o SMS, e presto anche attraverso MrCall stesso: sì, se chi vi chiama ha MrCall, perché non usare MrCall 🙂 ?
E non solo: potete scegliere tra due tipi di messaggi. Uno per coloro che hanno interagito con l’assistente e un altro per coloro che hanno interrotto la chiamata quando l’assistente ha iniziato a parlare. Per esempio, un interlocutore che ha lasciato un messaggio potrebbe ricevere un messaggio del tipo: “Grazie per aver lasciato un messaggio, ti contatteremo presto. Ricorda che puoi prendere o cambiare appuntamenti sul nostro fantastico sito miosito.it“. Ma se non ha interagito con l’assistente, potrebbe ricevere un messaggio del tipo: “Grazie per aver chiamato. Se vuoi essere ricontattato, lascia un messaggio all’assistente e ti risponderemo al più presto possibile”. (Sì, ci sono persone troppo popolari per poter richiamare tutti…)
C’è un terzo tipo di messaggio per coloro che hanno preso un appuntamento o una prenotazione. In quel caso, MrCall invia un messaggio con tutte le informazioni di cui hai bisogno. Praticamente come avere un assistente personale sempre a disposizione!
Ah, un’ultima cosa: se decidete di usare Whatsapp, potete scegliere tra le API ufficiali di Meta (più costose, meno flessibili ma sicure) o quelle non ufficiali (più convenienti, ma a rischio di blocco del numero se le notifiche diventano troppe). A voi la scelta!
Integrazione con sistemi di terze parti
Se siete ansiosi di far sapere ai vostri sistemi di gestione clienti che hanno appena avuto una chiamata—chi può biasimarvi? Ecco alcune strade da percorrere quindi:
Se il sistema supporta chiamate REST (e se non lo fa, ma non sapete cosa sia, cercate “Developer API” sul sito del fornitore), allora potete inviare tutte le informazioni sulla telefonata attraverso l’opzione Integrazione Webhook di MrCall. Facile.
Se invece il sistema ha già una connessione Zapier (che, per chi non lo sapesse, è una piattaforma che facilita la connessione tra due sistemi che usano le API REST), allora siete a cavallo. Potrete connettere MrCall al sistema in un batter d’occhio.
Infine, se pensate che interfacciare MrCall con il vostro sistema potrebbe essere utile anche ad altri, allora potete prendere un appuntamento con il servizio clienti di MrCall e discutere della cosa. Che eleganza.
Un nostro nuovo utente ci ha detto alla prima telefonata: “Ma dove eravate? Erano anni che vi cercavo…”
Sono affermazioni che scaldano il cuore 🙂
Per i centri balneari e i parchi acquatici, l’estate è epoca di affari, ma fonte di stress: molti centri arrivano a 100 chiamate al giorno! Il telefono diventa vittima del proprio successo e carnefice del gestore: o si lavora o si risponde al telefono. Se non si risponde ci si alienano clienti potenziali, se si risponde ci si aliena la clientela che ha pagato l’ingresso.
Come dicono gli operatori del settore: spesso la gente chiama per fare le domande più insensate, e per rispondere al 90% delle telefonate basterebbe un risponditore con un messaggio pre-registrato. Ma il restante 10%? Lo vogliamo gettare a mare insieme all’acqua sporca?
No, e per questo molti centri usano MrCall!
Ecco come i centri estivi che usano MrCall hanno configurato il loro assistente:
Le chiamate vengono tutte immediatamente girate a MrCall, il quale accoglie spiegando le regole del centro, e annunciando l’invio al chiamante di un messaggio Whatsapp con ulteriori spiegazioni e link
MrCall invia la notifica al centro solo quando chi ha chiamato ha lasciato un messaggio. Tipicamente parliamo di quel 10% che è veramente interessato, e che non vogliamo perdere: sono le lead più preziose. (E la buona notizia è ai fini dell’abbonamento MrCall conta solo le chiamate con messaggio!)
MrCall invia un messaggio Whatsapp a chi ha chiamato, diverso a seconda che il chiamante abbia o meno interagito con lui/lei (il servizio costa €4,88 al mese con un numero illimitato di messaggi)
Questo è tutto. Delle circa 1.000 chiamate al mese, 100 passano il filtro, vengono evase dall’amministrazione del centro, e diventano clienti.
Qui a MrCall, non ci limitiamo a sorseggiare cold brew coffee (anche se è uno dei vantaggi del lavoro). Ci piace risolvere problemi e sederci coi clienti per assicurarci che la nostra soluzione sia adatta alle loro esigenze. Cosa che abbiam fatto con Alessio Rinelli, proprietario di Reverbia Personal Trainer Milano.
Reverbia è un’azienda in continua crescita, con sei centri a Milano. I personal trainer e i clienti restano in contatto attraverso gli smartphone, ma a volte le chiamate rimangono senza risposta, lasciando i potenziali clienti in attesa. E questo non è bello.
Ma Reverbia, grazie a MrCall, ha un trucco in serbo. I telefoni in tutti e sei i centri hanno una deviazione di chiamata “condizionale” verso lo stesso assistente MrCall: ossia, se nessuno risponde, la chiamata viene inoltrata all’assistente.
Reverbia ha anche anche un registro di chiamate online che tiene traccia di ogni chiamata, anche quelle senza risposta. Il chiamante può lasciare un messaggio e rimanere in attesa per parlare con un operatore. Se vuole solo annullare una prenotazione, dice la sua e mette giù. Ma se è un potenziale cliente, fornisce il suo nome e aspetta di parlare con un operatore.
L’operatore annota cosa è successo sul file di registro di chiamate, in modo da poter tenere traccia di ogni lead. E così, le chiamate che sarebbero state perse diventano lead, che possono diventare nuovi clienti. Una situazione vincente per tutti.
Ah, i ristoranti! Sebbene costituiscano solo il 10% dei nostri utenti di MrCall, per noi sono comunque un settore vitale. Dopotutto, senza di loro, dove potremmo riempirci la bocca di delizioso cibo?
Il nostro stretto collaboratore, il sistema di prenotazione Carbonara, può testimoniare la nostra dedizione al settore HoReCa. E come se non bastasse, abbiamo anche un’esperienza diretta nel settore. Abbiamo visto le lunghe code, i clienti esigenti e lo stress che ne deriva.
Così abbiamo deciso di studiare come i diversi ristoranti utilizzano MrCall. Sì, abbiamo effettivamente fatto delle ricerche. E cosa abbiamo scoperto, vi chiederete? Bene, continuate a leggere e lo scoprirete.
MrCall “addetto alle prenotazioni”
Sapevate che MrCall sta rivoluzionando l’arte della prenotazione al ristorante? Nel 50% dei nostri utenti-ristoranti, MrCall agisce come l’instancabile, gentile persona che risponde al telefono per prendere le prenotazioni. Ecco come funziona:
Il nostro amichevole assistente digitale risponde alla chiamata e gentilmente invita il cliente a lasciare un messaggio o a far sapere che desidera prenotare un tavolo.
Se il cliente desidera prenotare, MrCall prende nota del giorno, dell’ora e del numero di persone. MrCall rassicura poi il cliente dicendo che la richiesta è stata presa in carico e che il ristorante si farà sentire a breve. Avvisa quindi il ristorante tramite l’app MrCall (gratis per Android o iOS), email (anche gratis) o Whatsapp (con un abbonamento di €3,66 al mese).
MrCall può anche inviare un messaggio Whatsapp al cliente con i dettagli della prenotazione, magari facendo notare che la prenotazione non è ancora confermata (questo servizio ha un costo di €4,88 al mese, ma offre un numero illimitato di messaggi). A questo punto, il ristorante può scegliere di richiamare il cliente o di cliccare sul link ricevuto per inviare un messaggio precompilato a cui aggiungere semplicemente “confermato”. E voilà, la prenotazione è servita!
MrCall il”lead generator”
MrCall! Il signore della generazione di lead per il 40% dei nostri ristoranti. Sai come funziona la vita: se sei occupato, ti stai riposando lontano dal telefono del locale (!) o sei già al telefono quando un potenziale cliente chiama, il contatto è perso. Ma non con MrCall:
L’assistente risponde alla chiamata e gentilmente chiede al cliente di lasciare un messaggio che verrà poi inoltrato al ristorante. Tuttavia, l’assistente informa anche che il ristorante preferisce ricevere le prenotazioni tramite il loro sito web e preannuncia l’invio di un messaggio Whatsapp con tutte le istruzioni e i link necessari.
Solitamente i clienti non lasciano messaggi a meno che non siano dei veri e propri fan della tecnologia. Non dimentichiamo che esistono ancora persone senza smartphone o che faticano ad usarli. Ma non temere! Anche l’adorabile signora di 80 anni che chiama per prenotare un tavolo non sarà ignorata: MrCall trascriverà tutto e lo invierà al ristorante.
Una volta presa la prenotazione, MrCall invia una notifica al ristorante tramite app, mail e Whatsapp come da protocollo. … e dulcis in fundo, un Whatsapp arriva al cliente con tutte le istruzioni su come finalizzare la prenotazione.
MrCall “operatore call center”
C’è anche chi fa le cose “alla vecchia maniera”! Parliamo delle piccole catene di ristoranti o di quei locali con una passione sfrenata per il customer service. Eh sì, hanno un addetto telefonico per le prenotazioni, e non è MrCall,!
Ma anche in questo caso, MrCall fa la sua parte:
Parte con un messaggio di benvenuto, chiedendo il nome e il motivo della chiamata. Durante l’orario di lavoro del centralinista, avverte gentilmente che la chiamata verrà inoltrata ad una persona.
Inoltra la chiamata al centralinista, e aggiunge tutte le informazioni importanti su un file di registro chiamate, praticamente un foglio di calcolo online (sì, come quello famoso, Excel). In questo modo, il centralinista può segnare il risultato della chiamata, e altri interessati possono tener d’occhio il tutto Fuori dall’orario di lavoro, invece, MrCall si limita a interagire con il chiamante, per poi inviare notifiche e messaggi Whatsapp come sempre. E, naturalmente, segna tutto sul registro chiamate, perché MrCall non si perde un colpo.
Da segnarsi…
Il nostro caro MrCall parla solo italiano per ora! Ma non temete, our dear compañer@s, presto sarà disponibile anche in inglese e spagnolo per tutti i turisti e gli expat che affollano le nostre bellissime città.
MrCall è la persona (o meglio, il servizio) di fiducia dei ristoranti, sempre pronto a rispondere al telefono o, come una segreteria telefonica impeccabile, a prendere il messaggio al posto vostro se siete impegnati o irraggiungibili.
In più, MrCall si comporta come un vero e proprio receptionist: dà l’orario di apertura e chiusura del ristorante, riconosce i clienti abituali e sa come trattare i novelli arrivati.
E se il chiamante non ha Whatsapp, MrCall è pronto a inviare un vecchio e caro SMS per rimanere in contatto.
Molte imprese ci cercano perché vogliono utilizzare un “centralino VoIP”, che è un sistema per fare telefonate attraverso internet. Attualmente, noi di MrCall non offriamo centralini VoIP, ma il nostro servizio può funzionare bene insieme a quelli forniti da altre aziende.
Se la vostra impresa ha più di 2-3 persone, potete usare un centralino cloud. Nel piano Business+ è inclusa l’assistenza per la connessione di MrCall ad un centralino cloud (per esempio 3CX), ma molti utenti si sono ingegnati nella configurazione di MrCall e ora non usano nessun centralino!
Unendo un centralino al nostro servizio, MrCall, ecco cosa potete fare:
Potete dare ai vostri collaboratori un’app VoIP. Per soli €5/mese potete avere un account su Communicator GO 6 connesso con MrCall: ossia potete telefonare col numero di MrCall e potete farvi inoltrare le telefonate sull’app stessa (per esempio se siete all’estero). In più potete riconoscere le chiamate “normali” da quelle che vengono inoltrate sul vostro telefono da MrCall
MrCall può agire come un “segretario virtuale”: risponde sempre, chiede il motivo della chiamata e registra tutte le informazioni. In questo modo, saprete sempre chi ha chiamato e perché.
Dopo aver raccolto le informazioni, MrCall può passare la chiamata come preferite: a nessuno durante l’orario di chiusura, oppure ai vostri collaboratori di turno
MrCall può anche rispondere solo quando nessuno è disponibile, funzionando come un segretario di emergenza.
Inoltre, MrCall può mandare le informazioni della chiamata a un qualsiasi sistema che fornisca delle API, come un CRM (per esempio, tutte le chiamate possono creare un deal su Pipedrive).
Infine, potete mandare messaggi personalizzati via SMS o Whatsapp a chi vi chiama.
Nel corso di diverse generazioni, l’uso che viene fatto dell’apparecchio telefonico è molto cambiato rispetto al momento della sua prima adozione.
Una cosa, tuttavia, non è cambiata ed è la preferenza del contatto telefonico vero e proprio, la classica chiamata con la quale possiamo parlare direttamente con la persona desiderata e sentire la sua voce in tempo reale.
Rispetto agli ormai diffusi IVR (Interactive Voice Response) e agli onnipresenti social media che ci inondano di tanti, troppi, messaggi sembra che tutti noi preferiamo ancora il suono della voce umana e avere una conversazione.
Per non parlare dell’innata propensione dei messaggi scritti ad essere facilmente fraintesi e creare imbarazzanti incomprensioni, sia al lavoro che nella vita privata.
Il telefono da ieri ad oggi
In un viaggio lungo più di un secolo che ha accorciato le distanze tra le persone di tutto il mondo, il telefono può essere definito come la pietra miliare che ha segnato l’inizio dell’era della comunicazione.
Nascita
Il sig. Alexander Graham Bell non avrebbe mai immaginato come si sarebbe evoluta la sua invenzione quando nel 1876 presentò quello che lui definì un modo per ‘parlare attraverso i fili’, appunto il telefono.
Fu un salto in avanti enorme rispetto all’allora insostituibile telegrafo, eppure è proprio questo che fanno le innovazioni: rendere vecchie le invenzioni di ieri e proiettarci a lunghi passi nel domani.
Dall’iniziale aspetto di soprammobile dal gusto discutibile, il telefono subì un’evoluzione totale nel corso di più di cent’anni sia in fatto di design che di ubicazione.
Inizialmente disponibile solo in importanti centri politici e finanziari, nel corso di cent’anni il telefono riuscì a farsi strada fino a raggiungere una diffusione capillare ed entrare in ogni casa.
Evoluzione
Ma la vera rivoluzione si raggiunse nel 1983, quando Motorola riuscì a ridefinire l’idea stessa di Bell ed eliminare completamente i fili lungo i quali correvano le conversazioni, fu quella la nascita del primo telefono senza fili.
Un’altro grande salto in avanti fu raggiunto nel 1989 con il primo telefono interamente tascabile.
Se il primo modello di telefono senza fili ricordava le forme di un grosso mattone – non a caso veniva chiamato “brick”-, il suo diretto discendente, il Motorola Microtac 9800X aveva delle linee più gradevoli e soprattutto si poteva infilare in una tasca invece che in una valigetta.
Le dimensioni ridotte furono il cambiamento più evidente ma non quello più importante.
Con questo nuovo modello, il telefono smise di stare in casa e iniziò ad accompagnarci in tutte le nostre attività quotidiane.
Caratteristica questa che determinerà la sua futura evoluzione.
Per i seguenti vent’anni il maggior cambiamento avvenuto nei dispositivi mobili fu la riduzione del prezzo, garantendo così una diffusione praticamente onnipresente dell’apparecchio.
Tempi recenti
Nonostante l’invenzione sia di IBM nel 1992, fu nel 2007 che venne presentato al pubblico il primo iPhone, il primo telefono con caratteristiche touch screen.
In entrambi i casi l’obiettivo era quello di rendere l’apparecchio simile ad un computer aumentandone le funzionalità e la possibilità di interagire con un’interfaccia più stimolante.
Al giorno d’oggi si dà per scontata l’idea di poter cliccare su di una foto appena scattata dal telefono ed essere in grado di condividerla con una persona dall’altra parte del pianeta, eppure fu solo a fine secolo scorso che l’idea iniziò a prendere forma e fu finalizzata per una minima parte dei dispositivi in circolazione.
La potenzialità di queste nuove impostazioni dell’hardware furono evidenti dalla quantità di nuove applicazioni che vennero rese disponibili, non solo giochi, ma anche applicazioni per navigare in internet, per modificare foto, immagini e video, per creare musica ed applicazioni per la connettività e lo scambio di dati tramite bluetooth.
Per rispondere ad una mail, per guardare un video, per controllare l’andamento della borsa non era più necessario sedersi davanti ad un computer, era sufficiente dare un’occhiata al telefono, diventato ormai compagno onnipresente nelle nostre attività.
Oggi
Al giorno d’oggi quando si parla di telefono si intende quasi esclusivamente lo smartphone con così tante funzioni che non si potrebbero elencare tutte in un articolo solo.
Molte di queste funzioni erano inimmaginabili giusto qualche anno fa e sono ora disponibili per quasi tutte le fasce di prezzo.
Futuro
Telefoni pieghevoli, realtà aumentata e schermi flessibili; sembra che l’unico limite sia l’immaginazione di ingegneri e designer.
L’hardware, però, non è l’unica parte ancora in evoluzione nei dispositivi mobili, anzi, l’utilizzo di algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale sta già e continuerà a far evolvere i nostri smartphone e portarli ad integrarsi sempre di più nelle nostre attività quotidiane oltre che a permetterci di svolgerle meglio.
Mr. Call
Con tutte le funzioni disponibili nei nostri telefoni, a volte ci dimentichiamo di quale sia la loro funzione principale: telefonare.
Eppure, per alcuni di noi, telefonare è una delle attività principali nella giornata, soprattutto per chi deve comunicare spesso per lavoro.
Mr. Call racchiude le più innovative tecnologie software disponibili al giorno d’oggi per rendere questo lavoro di comunicazione il più facile possibile.
Grazie all’alto contenuto di tecnologia a base di intelligenza artificiale, Mr. Call semplifica il tuo lavoro rispondendo alle tue telefonate mentre tu sei occupato a fare dell’altro.
È molto più che un servizio di segreteria; è un’assistente digitale sul quale puoi impostare la voce ed il tono di conversazione che preferisci.
Mr. Call non solo risponde alle tue telefonate ma lo fa nel modo in cui decidi tu e provvede una trascrizione di come si è svolta la conversazione.
Conclusioni
La storia del telefono non è l’unica non ha definito solo il modo in cui comunichiamo ma anche il modo in cui siamo produttivi.
Gli smartphone sono dei compagni affidabili in tutte le nostre attività, soprattutto quelle lavorative.
Un telefono non è solo parte della nostra scrivania, è un collega o un’assistente virtuale che ci ricorda cosa fare e quando farlo.
Più di questo, un telefono con un software come Mr. Call può diventare uno stretto collaboratore per rispondere alle vostre telefonate e gestire i vostri contatti senza dover dividere la nostra attenzione.
L’assistenza clienti indica quella rete di supporto che la tua azienda mette a disposizione dei tuoi clienti prima, durante e dopo un acquisto. Se hai un’attività, offrire un customer service di alta qualità è fondamentale per il tuo business.
Per sapere se stai offrendo un buon servizio, inizia a porti queste domande:
Come ti comporti se uno dei tuoi clienti ha un problema?
Cosa fai se un prodotto non arriva in tempo?
Come reagisci davanti a una recensione negativa?
Un’assistenza clienti di qualità risponde a tutte queste domande.
Ecco perché il customer service è uno degli elementi indispensabili per un business di successo. Non basta infatti vendere prodotti con la qualità più alta o con prezzi più bassi rispetto ai tuoi competitor. La qualità del servizio è un fattore determinante ed è fondamentale per distinguersi da tutti i competitor!
In questo articolo troverai tutto il necessario per rendere il tuo servizio di assistenza clienti un’esperienza positiva e di successo.
Continua a leggere per saperne di più.
Customer service: cos’è
Con il termine customer service si indica la prestazione di un servizio in un determinato lasso di tempo. Può riguardare sia un’assistenza successiva, contemporanea o precedente ad un acquisto.
L’assistenza clienti consiste quindi nell’attivazione di sistemi organizzati al fine di soddisfare i tuoi clienti. Parliamo ad esempio dell’assistenza tecnica o post vendita, come anche i call center.
La Customer Care è invece la cura del cliente, ovvero l’insieme di tutte quelle iniziative ed attività che un’azienda mette in pratica al fine di comprendere i bisogni del consumatore, fare in modo che l’utente diventi un cliente e resti poi soddisfatto.
La Customer Satisfaction rappresenta invece la vera e propria soddisfazione del cliente. Questa deve essere monitorata e misurata costantemente per verificare che il consumatore sia soddisfatto dei servizi dell’azienda.
L’evoluzione del concetto di buon servizio clienti
Rispetto al passato, la definizione di buon servizio clienti è cambiata radicalmente. Prima l’esigenza era quella di rispondere in modo rapido ai messaggi lasciati dai clienti nella segreteria telefonica. Nell’ultimo decennio le aspettative dei clienti sono profondamente cambiate, diventando sempre più complesse e sofisticate. Tutto questo ha contribuito ad innalzare sempre di più gli standard del servizio.
Oggi un buon servizio clienti integra qualsiasi interazione – offline e online – che un cliente o un potenziale cliente può avere con la tua azienda. Il customer service include quindi l’intera esperienza dell’utente, dal contatto iniziale fino alla vendita finale e oltre.
Recenti studi hanno dimostrato che il 67% dei clienti ha affermato che i propri standard in merito ad un buon customer service sono molto più elevati rispetto al passato.
Un eccellente servizio clienti significa quindi avere:
un servizio rapido;
un servizio personalizzato;
che offra un’esperienza connessa;
un servizio proattivo, ovvero che offra una soluzione prima ancora che si verifichi un cambiamento o un problema.
Come formare il tuo tema per offrire un servizio clienti d’eccellenza
Per avere un’eccellente customer service è indispensabile servirsi di addetti con spiccate doti di comunicazione. Una squadra di professionisti può davvero fare la differenza all’interno della tua azienda e per avere successo!
Per offrire standard elevati devi fare attenzione a tre elementi:
Valore dell’organizzazione;
Qualità del servizio;
Efficienza operativa.
Come puoi misurare le prestazioni del tuo team?
Vediamo insieme cosa puoi fare.
Motivazione del personale
Il tuo team deve essere adeguatamente motivato. Soltanto in questo modo gli addetti al servizio clienti daranno il meglio di sé!
Ecco alcune soluzioni per incrementare la motivazione del personale:
Movimentazione;
Flessibilità;
Premi e menzioni.
Un altro metodo è un elogio via mail da un superiore o la menzione pubblica del collaboratore per celebrare anche i piccoli successi. I turni dovrebbero poi essere alternati e flessibili tra i lavoratori.
Sono particolarmente utili le piattaforme di condivisioni online, al fine di organizzare al meglio il tuo customer service.
Indagini di customer satisfaction
Per scoprire se il tuo team è all’altezza puoi chiamare direttamente in causa i tuoi clienti, per capire se sono soddisfatti o meno del servizio che offri.
Un metodo particolarmente utile e diffuso è quello delle indagini, che possono essere di tre tipi:
Indagini post-incidente;
Indagini fai da te;
Indagini sui rapporti.
Assistenza Clienti: come farla al meglio nella tua azienda
In ogni azienda è necessaria una struttura efficiente e capillare, sia offline che online. In questo senso il customer service dovrebbe sempre avere delle specifiche caratteristiche. Ecco quali sono.
Onestà
Il cliente vuole – e pretende – assoluta trasparenza. Un’ottima assistenza clienti deve quindi garantire la verità senza nascondere nulla.
Il nostro consiglio è quello di stupire il cliente in positivo, magari applicando uno sconto o anticipando consegne.
Rispetto per il cliente
Sai qual è il motto del mercato?
Il cliente ha sempre ragione.
Un’assistenza clienti che si rispetti deve garantire attenzione, facendo sentire il cliente al centro della conversazione. Per farlo puoi:
Mostrare comprensione, disponibilità e interesse;
Ascoltare attivamente e senza interrompere;
Mettersi nei panni del cliente;
Usare un tono empatico e comprensivo.
Responsabilità
Essere professionali vuol dire assumersi la responsabilità di fronte ad eventuali eventi negativi. Non attribuire mai la colpa agli altri.
Customer service: 4 cose da NON fare
Ecco quali sono i passi falsi da non fare se non vuoi rischiare di perdere i tuoi clienti:
Ignorare feedback o recensioni;
Ignorare il problema;
Mentire;
Lasciare i dipendenti al proprio destino.
Customer service: conclusione
Come offrire quindi ai tuoi clienti un customer service di qualità?
Accorcia il tempo di risposta;
Sii attivo sui social media;
Offri la possibilità di contattarti telefonicamente;
Integra la casella di posta nel tuo sito;
Risparmia tempo e denaro con l’automazione;
Offri soluzioni proattive;
Fornisci assistenza personalizzata;
Raccogli feedback dai tuoi clienti;
Osserva e ottimizza: continua a migliorare.
Mr. Call
Noi di Mr. Call ci impegniamo quotidianamente per fornire ai nostri clienti la migliore esperienza di customer service. Sappiamo perfettamente che se un servizio non è disponibile o difficilmente raggiungibile, crea problemi agli utenti.
Mr. Call è molto di più che un semplice servizio di segreteria: è un assistente digitale che sfrutta le potenzialità dell’AI per aiutarti nel tuo business e per gestire al meglio l’assistenza clienti. Non dovrai più preoccuparti di niente, solo di raggiungere i tuoi obiettivi.
Quando si pensa all’intelligenza artificiale, spesso si crede sia qualcosa per aziende molto innovative o servizi sofisticati e non ci rendiamo conto che le sue molteplici applicazioni sono invece già parte della vita quotidiana.
Infatti è proprio a portata delle nostre mani che si stanno vedendo i più notevoli sviluppi di tecnologie basate sull’AI, con i nostri telefoni che contengono software sempre più innovativi e studiati.
A dimostrazione del fatto che l’AI non è un concetto futuristico basti pensare a quante applicazioni abbiamo installate nei nostri smartphone e come ci aiutano a svolgere compiti quotidiani come rispondere alle mail, telefonare e organizzare i nostri impegni.
In particolare quando AI e Machine Learning lavorano insieme siamo in grado di vedere chiaramente come le applicazioni che abbiamo nel telefono si adattano ai nostri impegni e ‘imparano’ come fare a semplificare le decisioni che prendiamo.
Come funziona l’AI
L’intelligenza artificiale è evidente negli algoritmi che muovono le nostre ricerche in Google e YouTube e portano alla nostra attenzione risultati che molto probabilmente potrebbero interessarci più di altri.
Oppure dal modo in cui assistenti virtuali come Siri, Cortana e Alexa ascoltano la nostra voce e decidono di rispondere.
In qualsiasi campo ci sia da prendere una decisione ci si può aspettare che un’applicazione con intelligenza artificiale sia pronta a indicarci la soluzione giusta.
Ma esattamente come funziona l’AI?
L’intelligenza artificiale si basa su algoritmi di machine learning che elaborano quantità enormi di dati e sulla base di questi calcolano quali siano i risultati più probabili. Questa forma di apprendimento si riferisce alla capacità di una macchina di ‘imparare’ e addestrare un modello, valutarne le prestazioni o l’accuratezza e quindi fare previsioni.
In altre parole, ai computer viene insegnato a capire i probabili risultati attraverso la generalizzazione e il riconoscimento di schemi in tempo reale.
Applicazioni pratiche dell’AI
È facile intuire che i campi di applicazione dell’AI sono pressoché infiniti.
Per quanto riguarda gli smartphone alcune delle funzioni che più comunemente usano l’AI sono:
Fotocamera AI
Quasi tutti gli smartphone ormai hanno funzioni della fotocamera dotate di AI. L’intelligenza artificiale assiste il fotografo in erba identificando se si sta scattando una foto di una persona o di un paesaggio, quindi regola le impostazioni e i filtri di conseguenza e seleziona l’obiettivo appropriato in base all’illuminazione.
Assistente vocale AI
Il riconoscimento vocale ha raggiunto livelli di sofisticatezza inimmaginabili qualche anno fa e ora può riconoscere meglio i comandi vocali in un ambiente rumoroso rispetto a un ascoltatore umano. Questa è una caratteristica dell’AI che ha portato notevoli vantaggi in una enorme varietà di situazioni, basti pensare a quando si ha bisogno di qualcuno che ti ricordi di fare una certa telefonata ad una certa ora o inviare un messaggio ad una certa persona, il tutto mentre si sta guidando o facendo da mangiare.
Ricerca immagini AI
Il software di ricerca e modifica delle immagini in molti smartphone utilizza l’intelligenza artificiale. Rimozione occhi rossi, ordinamento delle immagini, riconoscimento dei nomi di persone e luoghi e altro ancora. Alcuni telefoni propongono collezioni di foto con musica e animazioni di loro propria iniziativa, o meglio grazie all’AI.
Riconoscimento facciale AI
Funzione sempre più diffusa in una grande quantità di telefoni è la possibilità di sbloccare il dispositivo tramite riconoscimento facciale. Alcuni telefoni hanno anche una funzione di autenticazione dei pagamenti che utilizza questa funzione e si accerta che sia il legittimo proprietario a voler effettuare un pagamento.
Telefonate AI
Un tipo di software basato su AI che viene molto apprezzato soprattutto da chi deve gestire un gran numero di telefonate è quello che permette di far rispondere un’assistente virtuale ad una telefonata in entrata, simile ad una segreteria ma in grado di mantenere una conversazione e dopo che la telefonata viene terminata l’assistente virtuale preparerà un breve resoconto della conversazione.
Altre applicazioni dell’AI
I campi di applicazione dell’AI non sono limitati solamente ai dispositivi mobili.
Auto a guida autonoma, gestione sanitaria proattiva, mappatura delle malattie, investimenti finanziari automatizzati e strumenti di elaborazione del linguaggio naturale sono solo alcune delle applicazioni che già da ora iniziamo a veder emergere nella vita di tutti i giorni.
Futuro a base di AI
L’intelligenza artificiale sembrava anni fa un concetto estremamente futuristico e rischioso, anche grazie ai numerosi film che ritraggono eserciti di robot intelligenti impegnati ad eliminare la razza umana, eppure molte delle operazioni che ci sembrano ora normali sono basate proprio su questa tecnologia.
Che ce ne rendiamo conto o meno, l’intelligenza artificiale è ovunque intorno a noi e ha un ruolo attivo nella nostra vita quotidiana. Ogni volta che apriamo il nostro feed di notizie di Facebook, eseguiamo una ricerca su Google, riceviamo un consiglio su un prodotto da Amazon o prenotiamo un viaggio online, l’AI è pronta ad assisterci.
Nel prossimo futuro possiamo aspettarci che l’intelligenza artificiale diventi sempre più parte integrante delle nostre normali attività.
Integrazioni tecnologiche di questo tipo saranno sempre più diffuse nei settori medico, finanziario e dei trasporti.
Mr. Call
Si stima che la persona media spenda almeno 5 ore al giorno usando il proprio telefono per svolgere svariate attività.
Non si può negare che gli smartphone, grazie al loro contenuto altamente tecnologico, siano diventati ormai affidabili collaboratori nei nostri impegni quotidiani e ci aiutano a prendere decisioni più o meno importanti.
Uno studio ha trovato che la persona media debba prendere circa 35000 decisioni al giorno e tra queste c’è anche la decisione se rispondere o meno ad una telefonata.
Mr. Call semplifica questa decisione rispondendo alle tue telefonate, ti assiste mentre tu stai facendo dell’altro. Puoi impostare la voce ed il tono di conversazione che preferisci.
È molto più che un servizio di segreteria; è un’assistente digitale che sfrutta le potenzialità dell’AI per aiutarti nel tuo business.
Mr. Call non solo risponde alle tue telefonate ma lo fa nel modo in cui decidi tu e provvede una trascrizione di come si è svolta la conversazione.
Una startup non è altro che un’impresa innovativa in grado di stravolgere il proprio mercato di riferimento e di crescere rapidamente.
Potremmo quindi definirla come un’organizzazione temporanea che ha come scopo quello di risolvere un problema a cui prima non esisteva una soluzione.
Ma cosa ci si aspetta dal 2022 dalle startup?
Cos’è una Startup
In realtà esistono diverse definizioni per il concetto di startup, tanto che il suo significato varia in relazione al contesto in cui viene utilizzato questo termine. Il suo ampio utilizzo nel gergo comune può portarci a definire la startup come una mera impresa appena costituita, oppure semplicemente come un’azienda con dimensioni ridotte.
Queste definizioni non sono del tutto errate, ma non rappresentano neanche la realtà dei fatti. Possiamo definire una startup come un’organizzazione temporanea, che pone al centro del proprio modello di business il concetto di innovazione, ed è appositamente progettata al fine di ideare un modello di business scalabile e ripetibile.
Per capire meglio questo concetto, possiamo far riferimento ad alcune delle definizioni più note e conosciute. Paul Graham ha affermato che “la sola caratteristica essenziale di una startup è la crescita. Ogni altra cosa che associamo da una startup discende dalla crescita.” Steve Blank ha preferito definire una startup come “un’organizzazione temporanea utilizzata per cercare un modello di business ripetibile e scalabile.” Mentre Eric Ries l’ha definita come “un’organizzazione umana progettata per creare un nuovo prodotto o servizio in condizioni di estrema incertezza.”
Qualunque definizione si abbracci, il centro di tutto è solo uno: l’innovazione.
Come riconoscere una Startup?
Dalle definizioni che abbiamo individuato possiamo facilmente intuire come lo stato di startup sia un qualcosa di passeggero, una specie di fase di test per trovare gli elementi della strategia vincente al fine di espandersi su larga scala e conquistare il proprio mercato di riferimento.
Ecco quindi da cosa riconoscere una startup:
la temporaneità: si tratta infatti di uno stato iniziale e di passaggio;
la sperimentazione della strategia ottimale e del modello di business – metodo del trial and error;
un modello di business scalabile, ciò deve consentire una crescita a larga scala.
Per questi motivi solitamente le startup presentano un tasso di rischio molto alto, in quanto sono davvero molte le variabili che potrebbero andare storte, come i diversi scenari che possono presentarsi e il basso tasso di sopravvivenza.
Non dobbiamo però dimenticare che in caso di successo le startup possono portare ad un livello di guadagni estremamente alto.
Innanzitutto, lo scopo principale delle startup è quello di crescere velocemente e di trasformarsi in una grande azienda grazie al suo prodotto innovativo. Questo si traduce nel fatto che lo status di startup è soltanto un punto di partenza e pertanto non definitivo. Questo concetto di temporaneità è uno degli elementi principali che tendono a distinguere una startup con grandi ambizioni di crescita da una nuova piccola impresa.
Quando invece parliamo di replicabilità vogliamo intendere la capacità del modello di business di essere ripetibile all’interno dei suoi processi e replicato in più aree geografiche e in diversi archi temporali.
La scalabilità deve invece essere intesa come la capacità intrinseca delle startup di crescere in modo esponenziale impiegando le poche risorse disponibili. Le startup solitamente sono infatti caratterizzate da una quantità limitata di risorse, tanto che risulta indispensabile utilizzare diversi smoke test prima di avviare la produzione di qualsiasi prodotto. Una delle ragioni principali per cui le startup falliscono è proprio quella di non riuscire a raggiungere un grande numero di persone a causa dell’esaurimento delle proprie risorse.
Infine l’innovazione, elemento che si pone al centro del modello di business delle startup. Queste nascono proprio per soddisfare un bisogno non ancora soddisfatto da parte del mercato, per cui per loro natura nascono per innovare.
Diversi tipi di startup, modi diversi di valorizzare le idee
Pur avendo le stesse caratteristiche, esistono diversi tipi di startup che tendono a variare sulla base di elementi diversi. Parliamo ad esempio delle strategie di crescita messe in atto, degli strumenti finanziari adottati e delle persone coinvolte. In questo senso Steve Blank ha individuato almeno 4 differenti tipologie di startup.
Innanzitutto le Lifestyle Startups: Work to Live Their Passion, nate da startupper che lavorano per la loro passione. Sono infatti persone che vivono la vita che amano e che non lavorano per nessuno se non per se stesse. Questa tipologia si è particolarmente diffusa negli ultimi anni, soprattutto grazie ad una vera e propria rivoluzione del lavoro digitale.
Parliamo poi di Small-Business Startups: Work to Feed the Family, delle startup nate dall’investimento di una sola persona, che investe il proprio capitale nel business. Generalmente tendono anche a creare nuovi posti di lavoro.
Abbiamo anche le Scalable Startups: Born to Be Big. Sono delle startup che incarnano alla perfezione il concetto di scalabilità. Questo perché i loro fondatori lavorano fin da subito con l’obiettivo di scalare il proprio business e costruire un’azienda con grandi profitti. Per funzionare davvero, le startup di questo tipo hanno bisogno di molto capitale di rischio per costruire il proprio modello di business che sia scalabile e ripetibile.
Parliamo ora delle Buyable Startups: Acquisition Targets, startup con business model costruito sull’offerta di un servizio per creare soluzioni strategiche per multinazionali esistenti.
Startup Innovative: cosa sono davvero?
Le startup innovative sono società di capitali che vantano caratteristiche molto simili alle classiche startup. L’oggetto sociale prevalente ed esclusivo riguarda la commercializzazione, la produzione e lo sviluppo di servizi e prodotti ad alto livello tecnologico o comunque innovativi.
Per costruire una startup innovativa è indispensabile che contenuto innovativo dell’azienda sia il possesso di almeno uno dei due criteri: brevetti e ricerca e sviluppo.
Quando parliamo di brevetti vogliamo indicare un titolo acquisito dalla startup innovativa. Questo brevetto può ad esempio riguardare una scoperta scientifica o un’invenzione industriale.
Per poter invece rispettare il criterio della ricerca e sviluppo, l’azienda deve riservare una quota pari o superiore al 15% del valore maggiore tra fatturato e costi annui ad attività di ricerca e sviluppo. Le spese devono essere obbligatoriamente riportate nel bilancio all’interno della nota integrativa.
Mr. Call: la startup innovativa che guarda ai piccoli imprenditori
Il nostro progetto nasce da una domanda:
Perché le piccole e micro imprese hanno difficoltà a integrare “il digitale” nei loro processi?
Risposta: perché spesso sono costosi, complicati e richiedono skill e tempo da investire che molte piccole imprese non hanno. Un caso paradigmatico per noi è l’idraulico. Abbiamo vari idraulici e installatori come utenti, tutti felici del servizio. Non sanno di usare un prodotto sofisticato: quello che loro vedono è un software che raccoglie informazioni sulla loro attività, risponde in maniera sensata a chi chiama, trascrive, estrae le informazioni chiave come l’indirizzo a cui andare, il problema da risolvere. Il tutto a partire da €15 al mese.