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Come ottenere buoni risultati da GPT. Per favore?

six good techniques for prompt engineering

Il “prompt engineering”, o ingegneria dei prompt, è un po’ come fare la manager, e chiedere ai sottoposti di lavorare. Per esempio, se state lavorando con un modello di Intelligenza Artificiale Generativa e volete che vi scriva una lettera di presentazione per un lavoro, non gli dite “scrivi qualcosa”. Gli date un prompt ben costruito, mostrando il vostro curriculum vitae e descrivendo il lavoro per cui fate domanda. L’arte del prompt engineering spiega come dare e come chiedere le informazioni. Ma non è un’arte astratta: a pochi anni dall’apparizione dei modelli generativi, già sono stati scritti centinaia di articoli scientifici sull’argomento. Per fortuna, il 5 febbraio 2024 è uscita un’ottima review di questi articoli. Sono circa 8 pagine, di facile lettura, ma ci rendiamo conto non per tutti! Quindi abbiamo pensato di estrarre le 6 tecniche più importanti, e di aggiungerci qualche esempio.

1. Prompting Zero-Shot. L’uso più immediato. Un po’ come entrare in una stanza dove c’è uno stagista e fargli una domanda a bruciapelo. Fornite al modello un compito che non ha mai visto prima, senza alcun esempio, e questo utilizza ciò che già sa per fare un’ipotesi. Per esempio, potreste chiedere ad un’intelligenza artificiale: “Qual è il migliore cold brew coffee in commercio?” senza aver mai insegnato nulla al modello riguardo caffè, metodi di estrazioni e come gli esseri umani apprezzano i buoni aromi

2. Prompting Few-Shot. Questo è come dare all’IA un piccolo aiutino. Invece di mandarla al compito alla cieca, fornite alcuni esempi per aiutarla a comprendere ciò che state cercando. Diciamo che state insegnando all’IA i suoni degli animali. Potreste dire: “Un cane fa ‘bau’, un gatto fa ‘miao’, cosa fa una mucca?” Con questi pochi esempi, l’IA capisce il concetto e può rispondere: “Una mucca fa ‘muu’.” Questa tecnica è, nella nostra opinione, fondamentale. Dare esempi al modello migliora infinitamente le risposte.

3. Prompting a Catena di Pensiero (CoT). A volte, i problemi richiedono un po’ di riflessione passo dopo passo. Il CoT è come dare all’IA un incentivo a pensare ad alta voce mentre risolve un problema. Immaginate un problema di matematica complicato come: “Se avete 5 mele e ne regalate 2, quante ne avete rimaste?” Non ci crederete, ma aggiungere “Scomponi il problema e ragiona passo a passo” permette al modello di fare calcoli che altrimenti non farebbe.

4. Generazione Potenziata dal Recupero di Informazioni (RAG). Non è proprio prompt engineering, ma non possiamo non parlarne. Avete mai usato un foglietto durante un test? Questo è il RAG per l’IA. Di fronte a una domanda, l’IA attinge informazioni extra da un vasto database per arricchire la sua risposta. Quindi, se chiedete: “Chi è stata la prima persona sulla luna?” l’IA potrebbe integrare dettagli extra sulla missione Apollo 11 per fornirvi una risposta più completa.

5. Auto-Coerenza. Questa tecnica è come quando controllate due volte il vostro lavoro in un test per assicurarvi che le risposte siano coerenti. Dite al modello di generare molteplici risposte a un problema, e poi di confrontarle per trovare la soluzione più coerente. Quindi, se sta risolvendo un indovinello, potrebbe proporre alcune ipotesi per poi concentrarsi su quella che ha più senso basandosi su ciò che sa.

6. Siate gentili. Sforzatevi di dire “Per favore” quando chiedete e “Grazie. Potresti ora…” quando fate una nuova richiesta. Questa tecnica in realtà non è presente nella recensione—viene da mia nonna. Ma, credeteci o no, abbiamo notato che funziona anche con i GPT, non solo con le persone!

Buon prompting a tutti!

Intelligenza Artificiale e Civiltà

Avete mai notato quanto velocemente il nostro mondo è cambiato con la tecnologia? Un giorno eravamo lì a parlarci con i Nokia, il giorno dopo tutti a postare su Instagram e compagnia. E il prossimo grande cambiamento potrebbe essere proprio l’IA, o Intelligenza Artificiale.

La domanda è: dovremmo essere felici che l’IA sta entrando nella nostra vita, o guardarla con sospetto dall’altra parte della stanza?

L’IA è sicuramente l’aiutante ideale quando si tratta di chattare e condividere cose interessanti. Può trattenere una montagna di informazioni e trovare quella che ci serve in pochi istanti. L’IA generativa adesso può addirittura leggere e digerire per noi. È per questo che nel libro The Amazing Journey of Reason, scritto dal co-fondatore di MrCall Mario, troviamo l’idea che la società umana si sta trasformando sempre più in una rete di cervelli conessi da sinapsi digitali. Noi come specie nella sua totalità stiamo diventando più intelligenti perché stiamo migliorando nel salvare traccia di ciò che sappiamo e condividerlo, esattamente come i neuroni fanno nel nostro cervello, e le proteine nelle nostre cellule.

Ma c’è un problema – l’IA non capisce intimamente l’essere umano. Non capisce per esempio le nostre battute, i nostri sogni, o perché tanta gente ama i video dei gattini (questo neanche noi lo capiamo…). Ecco perché dobbiamo trattare l’IA come un progetto di squadra: coinvolgere i pensatori, gli artisti e le persone emotive – non solo i tecnici – per assicurarsi che l’IA non diventi un guastafeste. Altrimenti, l’IA potrebbe diventare come una malattia autoimmune, che, per errore, attacca l’entità che l’ha prodotta e che era stata progettata per proteggere. Questa metafora serve come promemoria per allineare le capacità dell’IA con il benessere dell’umanità piuttosto che con il suo potenziale danno.

Diciamo che  l’IA dovrebbe essere come il nostro braccio destro, non il contrario. Non dovrebbero essere gli umani ad “allenare” gli algoritmi con “mi piace” e “non mi piace” per insegnar loro quale immagine vende di più (tanto sono i gattini alla fine).

Altrimenti rischieremo di finire a chattare con bot invece di altri umani. L’IA è come qualsiasi altro potente strumento potente – da maneggiare con cura.

Quindi, qual è la situazione? Sta davvero a noi decidere – l’IA è come un fiume. Incanalati correttamente, i fiumi hanno nutrito civiltà, potenziato comunità e creato percorsi verso conoscenze inesplorate. Ma se lasciati senza controllo, i fiumi possono inondare e danneggiare irrimediabilmente la stessa città che hanno reso grande.

Dovrebbero essere le nostre mani, e non solo in quelle invisibili del mercato, a guidare lo sviluppo di tecnologie così potenti. L’energia nucleare ha portato benessere dove è stata ben usata, ma disastri dove è stata usata male. E ricchezza mancata dove non è stata rigettata….

Dai Fuochi Preistorici all’Intelligenza Artificiale Generativa

Da quando i nostri antenati hanno scoperto il fuoco, alle odierne centrali elettriche solari e nucleari, abbiamo assistito a rivoluzioni energetiche che hanno fornito il carburante per il progresso umano. Ma ci sono state anche rivoluzioni informatiche – dal linguaggio alla scrittura, dalla stampa fino alle telefonate e, ovviamente!, internet.

Adesso eccoci qua, nel bel mezzo dell’era del web, travolti come da un fiume in piena. La nostra vita quotidiana, la nostra specie, la nostra società, tutto è cambiato. Sono passati neanche due decenni, e siam passati da non sapere se in Brasile fosse estate o inverno ad essere informati sul fatto che in Nuova Zelanda la temperatura si è alzata. Alla fine sentiamo tutto più vicino, come se fosse accanto a noi. Il mondo è diventato piccolo, e forse un po’ migliore, nonostante tutto. Sì, con alti e bassi…

C’è di più. L’analfabetismo sta diventando storia vecchia, e con esso la crescita demografica sta rallentando. Le donne studiano, lavorano, e il mondo, passo dopo passo, sembra avviarsi verso un futuro un po’ più sostenibile.

Ma c’è qualcosa che sta crescendo, e diventando sempre peggiore: la burocrazia digitale. Sì, quella selva oscura di regole, numeri, documenti, e interfacce che sembrano uscite da un incubo kafkiano. Chi non ha maledetto il sito del comune mentre cercava di pagare una multa, vero? Peggio della multa stessa!

Il regno dell’assurdo: noi, i sapiens, con due milioni di anni di evoluzione linguistica alle spalle, dopo aver scritto l’odissea, ci ritroviamo ora a schiacciare bottoni su schermi lucidi come scimmie nevrotiche allo zoo. Ma, crediamo, le cose stanno per cambiare: grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa.

Pensavate che l”Intelligenza Artificiale Generativa servirà solo a farci ridere e piangere con contenuti online? Anche. Ma la vera magia sta nel suo potere di cambiare il nostro modo di interagire con il mondo digitale. Immaginate di poter parlare con un database come se fosse un vecchio amico. “Dammi gli indirizzi dei clienti?” Fatto. E in un batter d’occhio, senza bisogno di conoscere il linguaggio SQL.

Un agente con Intelligenza Artificiale Generativa potrebbe addirittura navigare quel bruttissimo sito del comune per voi. Non importa quanto sia complicato: lui non si arrende davanti a una brutta interfaccia (la multa la pagate voi però).

E ora, la domanda da un milione di dollari (anzi, miliardo): quanto vale questa tecnologia? Guardate OpenAI: da zero a 90 miliardi in pochissimo tempo. E Nvidia, con i suoi microchip che fanno girare questi software, si sta avvicinando a una capitalizzazione di quasi mille miliardi.

Una bolla? Forse. Ma più probabilmente no. Se pensiamo agli astronomici aumenti delle capitalizzazioni degli anni passati, chi può dire dove arriveremo in un futuro non lontano? OpenAI, Nvidia, o qualche nuovo attore ancora sconosciuto o inesistente – qualcuno scalerà queste vette. E noi saremo qui, forse più nevrotici, forse meno, ma sicuramente più connessi al nostro mondo digitale.

Intelligenza Artificiale come Interfaccia

Come tutti sanno (!), il primo programma di intelligenza artificiale fu creato Herbert Simon negli anni ’50, che vinse una ventina d’anni dopo il premio Nobel per… l’economia!

Nel suo libro “Le Scienze dell’Artificiale” Simon scrive:

L’artificiale può essere considerato come un punto d’incontro tra un “ambiente interno” e un “ambiente esterno”, ossia un’interfaccia in termini odierni.

Considerando che il software da lui scritto insieme ad altri nel 1956, il Logic Theorist, dimostrava teoremi di logica, la cosa sembra strana. Eppure oggi più che mai è chiaro quanto Simon avesse ragione.

Lo stesso sembra vero per l’intelligenza artificiale generativa, la tecnologia dietro a ChatGPT e compagnia. È così intelligente! Altro che interfaccia, capisce!

Sì, si comporta in maniera intelligente—ma lo fa anche un’automobile che accelera e frena da sola. Non per questo gridiamo al miracolo e al raggiungimento della singolarità sapiens-macchina.

L’intelligenza che vediamo nell’IA oggi non è proprio sua – è come un burattino che mostra l’astuzia di coloro che tirano le corde. Quei centinaia di milioni di dollari spesi da OpenAI per GPT-4? Sono stati usati per pagare un sacco di gente per addestrarlo a comportarsi in modo intelligente. Fondamentalmente, GPT-4 è solo molto bravo a giocare con le parole, ma non le capisce veramente.

Questo ci porta a Simon e l’artificiale visto come interfaccia tra il mondo interno all’artificiale stesso e il nostro. Pensate all’IA generativa come a un fantastico aggeggio che si piazza tra noi e i nostri strumenti tecnologici. Se è usato bene, farà un lavoro eccezionale nell’aiutarci.

L’Intelligenza Artificiale generativa, secondo noi, esploderà come intermediario tra i Sapiens e il mondo digitale. Detto in maniera un po’ tecnica, per tradurre in linguaggio programmatico le richieste fatte in linguaggio naturale. Per un software, capire “vorrei venire il 9 novembre alle 10 e un quarto” non è banale. Al contrario, per un modello di linguaggio come GPT è facile, come è facile per lui tradurlo in un formato “da computer”, ossia chiedere l’anno (che non conosce) e generare 2024-11-09T10:15:00+02, che vuol dire la stessa cosa ma ogni sviluppatore può usare facilmente nel proprio codice software. Questa è l’interfaccia!

Noi per ora usiamo così i modelli tipo GPT. Li prendiamo per quello che sanno far meglio: interpretare il linguaggio. Il risultato? Un software… utile. Che non si perde in chiacchiere ma cerca di risolvere il problema nella miglior maniera possibile.

Un’Intelligenza Artificiale degna di fiducia

Il mondo dell’analisi dei dati ha fatto progressi a passi da gigante. Non in complessità matematica quanto nella quantità di dati che si possono digerire: ogni frammento della sfera digitale oggi è viene assorbito e digerito. E se i pubblicitari usano i dati per vendere, i political strategist li hanno usati per riscrivere le regole dell’interazione sociale.

Due esempi, la Brexit e l’elezione di Donald Trump, hanno mostrato le profonde implicazioni che l’intersezione tra intelligenza artificiale, social media e politica può comportare.

Per cominciare, il caso della Brexit. La decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea è stato un evento politico ed economico con ripercussioni globali. Potrebbe sembrare che il voto sia stato semplicemente un’espressione democratica della volontà del popolo britannico. Tuttavia, lo sfruttamento dei dati prodotti dalle piattaforme di social media in questa saga è un fattore che non può essere sottovalutato.

Gli algoritmi usati per influenzare l’elettorato erano il prodotto di un campo specializzato che combinava l’informatica con la psicologia, l’economia e la sociologia. Utilizzando queste informazioni, come vantava orgogliosamente Cambridge Analytica (una “agenzia globale di gestione delle elezioni”), i politici sono stati in grado di bombardare gli utenti con contenuti personalizzati che sfruttavano le loro paure, aspirazioni e pregiudizi.

Benvenute Fake News: narrazioni distorte o totalmente false sull’Unione Europea, progettate per alimentare lo scetticismo verso l’Europa. Messaggi progettati per risuonare con le opinioni e le paure esistenti degli individui, rendendoli più inclini a votare per l’uscita dall’Unione.

Tattiche simili sono state usate anche durante le elezioni presidenziali degli Stati Uniti nel 2016—quelle che hanno portato alla vittoria di Donald Trump. Qui, la trama si è complicata con il presunto coinvolgimento di potenze straniere (una sola in realtà…). Sono state fatte accuse su un esercito di bot (da robot) sui social media, creati e controllati da entità straniere, progettati per invadere le piattaforme di social media americane con propaganda e disinformazione. Bot che hanno sfruttato le divisioni nella società americana, seminando confusione, discordia e diffidenza.

Questi casi servono come avvertimento sul potenziale abuso dell’intelligenza artificiale e dei social media in contesti politici, ed evidenziano un pericolo che incombe sul nostro futuro: la prospettiva di un agente di intelligenza artificiale con la capacità di influenzare ogni singolo elettore individualmente. Immaginate un software così avanzato che potrebbe elaborare l’argomentazione perfetta per persuadere ogni singolo elettore. Questa entità  potrebbe manipolare gli elettori a far vincere un candidato non in base alle sue politiche o meriti, ma in base alla sua capacità di far leva su paure e desideri.

Questo solleva lo spettro di una potenziale figura di “uomo (o donna!) forte”, che ricorda i passati dittatori fascisti come Mussolini o Hitler. Un individuo del genere potrebbe potenzialmente sfruttare questa capacità dell’Intelligenza Artificiale per manipolare l’opinione pubblica su una scala senza precedenti. Potrebbe piegare la volontà delle masse a suo piacimento, minando le basi stesse della presa di decisioni democratica. In sostanza, la democrazia potrebbe essere sequestrata da uno strumento di intelligenza artificiale potente e dai suoi gestori senza scrupoli.

L’idea di un’Intelligenza Artificiale manipolatrice non è più meramente speculativa. I progressi tecnologici che stiamo osservando e gli esempi esistenti del ruolo della tecnologia nella manipolazione dell’opinione pubblica ne fanno una possibilità che non possiamo permetterci di ignorare.

Mentre il World Wide Web ha promesso cittadini più informati e impegnati, il suo connubio con l’Intelligenza Artificiale e il capitalismo libertario ha dato vita a un Cerbero a tre teste che potrebbe portare la nostra società globale verso una società distopica in cui una macchina non senziente (scusa Google Bart) sarà il controllore ultimo.

Di fronte a tali minacce, è fondamentale coltivare un ecosistema digitale che difenda la verità, la trasparenza e l’integrità—la “trustworthy Artificial Intelligence“, o Intelligenza Artificiale degna di fiducia. Ciò include regolamentazioni sull’uso dei dati personali, meccanismi rigorosi di verifica dei fatti per contrastare la disinformazione e l’educazione pubblica sulla cultura digitale. I progressi tecnologici nell’Intelligenza Artificiale devono essere accompagnati da pari progressi nelle linee guida etiche e nei meccanismi di responsabilità per prevenire un uso improprio.

La rivoluzione digitale, che è iniziata più di 50 anni fa con la creazione di una rete di computer, Internet, ha ancora un enorme potenziale per migliorare i processi democratici. Tuttavia, senza controlli e bilanci adeguati, questi stessi strumenti possono diventare minacce per gli stessi ideali che promettono di sostenere. Mentre ci spingiamo sempre più in questa nuova frontiera, la nostra sfida consiste nel sfruttare il potere di queste tecnologie preservando i principi della democrazia.

Questa non è solo responsabilità dei decisori politici: prima di tutto, è responsabilità delle persone, come noi, che stanno sviluppando prodotti basati sull’Intelligenza Artificiale.

Le mille funzionalità di MrCall

MrCall è un risponditore telefonico che, grazie al suo potente motore di intelligenza artificiale, cresce con i suoi utenti. Quando si è affacciato alla vita nel 2021 aveva poche semplici funzionalità e ancora meno utenti. Con il passare del tempo, sono cresciute funzionalità e, con nostra grande soddisfazione, anche il numero di utenti!

In questo articolo avrete il piacere di conoscere tutte le meraviglie che il risponditore telefonico MrCall ha da offrire. Ricordatevi, il servizio funziona immediatamente, senza bisogno di configurazioni ostiche.: per noi “Intelligenza Artificiale” vuol dire due cose: economicità e facilità di utilizzo. E andiamo dritti su questa strada, convinti che comunque l’intelligenza umana abbia il suo perché: quindi per qualsiasi problema, o anche un semplice saluto, noi ci siamo.

Nel frattempo qui sotto trovate un elenco di tutto quello che potete personalizzare nella dashboard di MrCall.

Configurazioni di base

A quale settore appartiene l’attività

Per cominciare, andiamo a stabilire quale sia il ramo in cui siete operativi—Il settore della tua attività. Potremmo scegliere “Salute”, per esempio, se il vostro studio è odontoiatrico o veterinario, o “Amministrazione di condominio” se gestite condomini. Ovviamente, potete sempre optare per la categoria “Attività generica”, ma specificare il settore consente all’intelligenza artificiale di MrCall di comprendere se dovrà aspettarsi richieste come “Voglio annullare un appuntamento” (per gli studi) o “Voglio prenotare una stanza” (per gli alberghi). In fondo, la precisione è la cortesia dei maestri.

La voce dell’assistente

Potete poi decidere se volete una Voce maschile o femminile. Non importa se sia un uomo o una donna a rispondere alle vostre richieste, l’importante è che l’assistente si comporti sempre in modo impeccabile. Quindi, prendetevi tutto il tempo che vi serve per riflettere su questa difficile decisione.

Messaggi di accoglienza

MrCall non è la solita segreteria telefonica noiosa che legge il solito messaggio standard. No! Molto più di un risponditore automatico, l’intelligenza artificiale di MrCall crea un messaggio di benvenuto personalizzato in base alla situazione in cui si trova.

Prima di tutto, MrCall sa che non si può sbagliare con i saluti: intelligente ed educato. Quindi, a seconda del momento del giorno, potrete ascoltarlo dare il “Buongiorno”, il “Buon pomeriggio” o la “Buonasera” che meritiamo.

Ma non è finita qui: se vi chiamano per sapere se siete aperti o chiusi, MrCall controlla su Google My Business per voi e risponde di conseguenza. E ai fedeli clienti, quelli che chiamano sempre, MrCall li riconosce per nome e non può resistere: “Piacere di risentirla!”.

Non pensiate che ci siano solo automatismi: voi potete scegliere come presentare la vostra attività e decidere la chiusura del messaggio di accoglienza. Inoltre, MrCall sa come fornire le informazioni giuste al momento giusto.

Ma c’è di più! Se vi chiama il tipo misterioso con un numero nascosto, MrCall non giudicherà, ma informerà gentilmente che se vuole essere ricontattato o ricontattata, dovrà lasciare un numero di telefono.

Chi non vorrebbe avere MrCall come segreteria telefonica? È come avere il proprio assistente personale!

…e successive interazioni

Se l’interlocutore è così gentile da lasciare un messaggio, MrCall è pronto ad agire in modo impeccabile. Per esempio, se chi chiama vuole essere richiamato immediatamente, MrCall dirà che la richiesta sarà comunicata a chi di dovere. Se invece il chiamante desidera fissare un appuntamento, niente paura, MrCall farà tutto il necessario per aiutarlo. Questo sì che è un risponditore telefonico intelligente, no?

Inoltre, se il chiamante desidera parlare con un operatore, e MrCall è autorizzato a farlo, MrCall avviserà prontamente e con gentilezza che sarà trasferito a un professionista che potrà aiutarlo. Ma se il chiamante è troppo di fretta per aspettare, MrCall farà del suo meglio per raccogliere tutte le informazioni necessarie e inviarle al reparto appropriato.

E se il chiamante chiede di parlare con un essere umano, ma MrCall non può inoltrare la chiamata, non c’è problema! MrCall è sempre pronto a rispondere con un’elegante e personalizzata risposta per far capire al chiamante che la richiesta non può essere soddisfatta.

Insomma, MrCall è un vero professionista del telefono, pronto ad ascoltare, rispondere e risolvere ogni problema. Dopo il secondo messaggio, MrCall risponderà sempre in modo appropriato e con un bel sorriso virtuale.

La registrazione dei contatti

Che magnifico mondo sarebbe se si potessero sincronizzare i propri contatti con MrCall tramite l’app MrCall iOS o MrCall Android. Beh, è proprio così! Sulla schermata principale dell’app, basta cliccare su Sincronizza contatti. MrCall si prenderà cura di loro come fanno WhatsApp e tante altre applicazioni. E se MrCall dovesse trovare un nome proprio di persona nei campi “Nome” o “Cognome”, allora lo userà! Ma cosa succede se voglio che MrCall si rivolga al mio magnifico notaio con un titolo particolare come… beh, come “Magnifico Notaio”? Niente paura, basta inserirlo nel campo “Nickname” —editate il contatto sul cellulare e cliccate su “Aggiungi campo”. Che brillante soluzione, non è vero?

MrCall chiama per nome i contatti?

MrCall risponde personalmente solo in due occasioni: quando il suo interlocutore si presenta per la seconda volta e ha precedentemente fornito il proprio nome al nostro premuroso assistente (per quanto riguarda le chiamate provenienti da linee fisse, che talvolta possono essere condivise da più individui, sarà nostra cura avvisare MrCall di non prendere nota dei nomi di chi chiama); oppure quando i contatti sono stati sincronizzati con l’app mobile, come descritto sopra.

Come si attiva MrCall?

Grazie a MrCall, potrete avere il vostro numero di telefono pubblico e far sì che le persone parlino con lui quando non siete disponibili, o forse volete semplicemente un assistente che vi giri le telefonate… Ecco tre opzioni da scegliere:

  1. Se avete una linea telefonica e volete che MrCall si comporti come una “segreteria evoluta”, potete attivare l’inoltro della chiamata dal vostro numero a quello dell’assistente in caso non rispondiate. Semplice come bere un bicchiere d’acqua (o un cold brew, se siete più sofisticati)
  2. Se invece siete dei professionisti con un centralino VoIP, allora potete connettere MrCall ad un interno del vostro centralino, in modo da avere il massimo controllo sulle chiamate che arrivano. Potete decidere di inoltrare le chiamate solo durante l’orario di chiusura o solo a determinati interni. Con provider come 3CX, tutto ciò è possibile: basta contattare il supporto e loro vi diranno come fare
  3. Se invece volete che i vostri clienti chiamino direttamente il numero di MrCall, perché vi avete assegnato un numero verde o avete migrato il vostro vecchio numero, non c’è nulla da attivare. Semplicemente pubblicizzate il numero dell’assistente e il gioco è fatto.

Se il vostro centralino non permette di connettere MrCall ad un interno della rete, e inoltra la chiamata nascondendo il numero del chiamante, nessun problema! È possibile dire all’assistente che il

Come MrCall vi notifica della chiamata

Avete mai desiderato di sapere chi vi chiama senza dover rispondere al telefono? MrCall vi offre un servizio di notifica che non solo vi invia la registrazione della chiamata, ma anche una trascrizione formattata per soddisfare le vostre esigenze. Immaginate di essere un ristorante e di ricevere una prenotazione. Ecco la notifica:

Nuova prenotazione da Anna:
📅 14 giugno 🕰 20:45, 👥 2

Un po’ boomer ma chiara, no?

Le notifiche possono essere ricevute tramite l’App Mobile MrCall iOSMrCall Android, oppure via e-mail, WhatsApp o SMS. L’app mobile è sicura ed economica, ma se preferite le notifiche via e-mail, potete utilizzare questa opzione per inviare le notifiche a più persone o a sistemi di terze parti. Le notifiche via WhatsApp, invece, sono molto comode perché non richiedono l’installazione dell’app da parte dei collaboratori. L’opzione SMS, invece, viene attivata solo su richiesta e viene utilizzata raramente.

Sia tramite l’app mobile che via e-mail, vedrete un messaggio con un link che vi permetterà di inviare un messaggio Whatsapp a chi vi ha chiamato. Se avete l’app o  WhatsApp Web, cliccando sul link si aprirà l’app e potrete inviare un Messaggio precompilato invio Whatsapp a chiamante, che potrete personalizzare a vostro piacimento. Insomma, grazie a MrCall, non perderete mai più una chiamata importante e potrete gestire le vostre notifiche in modo intelligente.

Farsi inoltrare le chiamate da MrCall

Che assistente sarebbe MrCall se non inoltrasse le telefonate? Ebbene, lo fa, e anche bene! Basta accedere alla sezione Abilita il trasferimento di chiamata. Potrete chiedere a MrCall di inoltrare le chiamate solo durante gli orari di apertura o chiusura, e potete scegliere se chi chiama deve richiedere l’inoltro esplicitamente o no. Se qualcuno chiede di parlare con un operatore e MrCall non è stato autorizzato, educatamente lo comunicherà.

Se attivate l’inoltro, si occuperà MrCall di aggiungere frasi di circostanza quali “Se resterà in linea dopo aver lasciato un messaggio, la metterò in contatto con un operatore”, e poi “Attenda in linea…”.

L’inoltro può essere effettuato su due canali: potete scegliere tra un numero di telefono o il VoIP (unico operatore supportato: MrCall, come potete immaginare). E se optate per il VoIP, non solo potete telefonare dal numero del vostro assistente, ma anche far inoltrare le chiamate a più persone contemporaneamente. Come? Semplicemente installando un’app che funge da client SIP e ricevendo tutti la chiamata, con il primo che risponde che vince.

Connettere un’app telefonica a MrCall

Qualsiasi app SIP va bene, ma l’unica supportata è Communicator Go 6, configurata per MrCall dalla consociata Centralix. Go 6 è l’unica che permette sia su Android che iOS di ricevere le telefonate anche quando il telefono è bloccato e l’app chiusa. È vero che costa €5 + IVA al mese, ma è un vero e proprio telefono nel telefono: presto potrete dire a MrCall, per esempio, di deviare immediatamente tutte le telefonate che provengono da vostri contatti su Go 6, mentre di prendere le telefonate di numeri sconosciuti. O anche di non rispondere ai numeri bloccati e basta. Altre applicazioni simili, come Zopier (Android, iOS, Windows, Mac, Linux) o SessionTalk (Windows, iOS, Android) funzionano bene, ma non “squillano” se l’app è chiusa e il telefono locked.

Come attivare l’app? Basta prendere un appuntamento con il servizio clienti di MrCall, e vi daremo le credenziali per potervi registrare.

Interagire con chi vi chiama

Naturalmente, sapere chi vi ha chiamato è importante. Ma è altrettanto importante per chi vi ha cercato sapere di non aver lasciato un messaggio segreto nel vuoto cosmico. Ricordiamo che la missione di MrCall è quella di costruire un ponte comunicativo tra voi e i vostri clienti, in modo che l’informazione possa fluire liberamente in entrambe le direzioni!

Per realizzare questa nobile impresa, MrCall è pronto ad assistervi nel comunicare con i vostri clienti, e con chiunque altro vi abbia cercato, in ogni modo possibile…

Messaggi SMS e Whatsapp a chi chiama

I messaggi al chiamante possono essere inviati attraverso Whatsapp o SMS, e presto anche attraverso MrCall stesso: sì, se chi vi chiama ha MrCall, perché non usare MrCall 🙂 ?

E non solo: potete scegliere tra due tipi di messaggi. Uno per coloro che hanno interagito con l’assistente e un altro per coloro che hanno interrotto la chiamata quando l’assistente ha iniziato a parlare. Per esempio, un interlocutore che ha lasciato un messaggio potrebbe ricevere un messaggio del tipo: “Grazie per aver lasciato un messaggio, ti contatteremo presto. Ricorda che puoi prendere o cambiare appuntamenti sul nostro fantastico sito miosito.it“. Ma se non ha interagito con l’assistente, potrebbe ricevere un messaggio del tipo: “Grazie per aver chiamato. Se vuoi essere ricontattato, lascia un messaggio all’assistente e ti risponderemo al più presto possibile”. (Sì, ci sono persone troppo popolari per poter richiamare tutti…)

C’è un terzo tipo di messaggio per coloro che hanno preso un appuntamento o una prenotazione. In quel caso, MrCall invia un messaggio con tutte le informazioni di cui hai bisogno. Praticamente come avere un assistente personale sempre a disposizione!

Ah, un’ultima cosa: se decidete di usare Whatsapp, potete scegliere tra le API ufficiali di Meta (più costose, meno flessibili ma sicure) o quelle non ufficiali (più convenienti, ma a rischio di blocco del numero se le notifiche diventano troppe). A voi la scelta!

Integrazione con sistemi di terze parti

Se siete ansiosi di far sapere ai vostri sistemi di gestione clienti che hanno appena avuto una chiamata—chi può biasimarvi? Ecco alcune strade da percorrere quindi:

  • Se il sistema supporta chiamate REST (e se non lo fa, ma non sapete cosa sia, cercate “Developer API” sul sito del fornitore), allora potete inviare tutte le informazioni sulla telefonata attraverso l’opzione Integrazione Webhook di MrCall. Facile.
  • Se invece il sistema ha già una connessione Zapier (che, per chi non lo sapesse, è una piattaforma che facilita la connessione tra due sistemi che usano le API REST), allora siete a cavallo. Potrete connettere MrCall al sistema in un batter d’occhio.
  • Infine, se pensate che interfacciare MrCall con il vostro sistema potrebbe essere utile anche ad altri, allora potete prendere un appuntamento con il servizio clienti di MrCall e discutere della cosa. Che eleganza.

MrCall d’estate: il telefono diventa bollente

Un nostro nuovo utente ci ha detto alla prima telefonata: “Ma dove eravate? Erano anni che vi cercavo…”

Sono affermazioni che scaldano il cuore 🙂

Per i centri balneari e i parchi acquatici, l’estate è epoca di affari, ma fonte di stress: molti centri arrivano a 100 chiamate al giorno! Il telefono diventa vittima del proprio successo e carnefice del gestore: o si lavora o si risponde al telefono. Se non si risponde ci si alienano clienti potenziali, se si risponde ci si aliena la clientela che ha pagato l’ingresso.

Come dicono gli operatori del settore: spesso la gente chiama per fare le domande più insensate, e per rispondere al 90% delle telefonate basterebbe un risponditore con un messaggio pre-registrato. Ma il restante 10%? Lo vogliamo gettare a mare insieme all’acqua sporca?

No, e per questo molti centri usano MrCall!

Ecco come i centri estivi che usano MrCall hanno configurato il loro assistente:

  1. Le chiamate vengono tutte immediatamente girate a MrCall, il quale accoglie spiegando le regole del centro, e annunciando l’invio al chiamante di un messaggio Whatsapp con ulteriori spiegazioni e link
  2. MrCall invia la notifica al centro solo quando chi ha chiamato ha lasciato un messaggio. Tipicamente parliamo di quel 10% che è veramente interessato, e che non vogliamo perdere: sono le lead più preziose. (E la buona notizia è ai fini dell’abbonamento MrCall conta solo le chiamate con messaggio!)
  3. MrCall invia un messaggio Whatsapp a chi ha chiamato, diverso a seconda che il chiamante abbia o meno interagito con lui/lei (il servizio costa €4,88 al mese con un numero illimitato di messaggi)

Questo è tutto. Delle circa 1.000 chiamate al mese, 100 passano il filtro, vengono evase dall’amministrazione del centro, e diventano clienti.

 



Come ti rivoluziono la palestra

Qui a MrCall, non ci limitiamo a sorseggiare cold brew coffee (anche se è uno dei vantaggi del lavoro). Ci piace risolvere problemi e sederci coi clienti per assicurarci che la nostra soluzione sia adatta alle loro esigenze. Cosa che abbiam fatto con Alessio Rinelli, proprietario di Reverbia Personal Trainer Milano.

Reverbia è un’azienda in continua crescita, con sei centri a Milano. I personal trainer e i clienti restano in contatto attraverso gli smartphone, ma a volte le chiamate rimangono senza risposta, lasciando i potenziali clienti in attesa. E questo non è bello.

Ma Reverbia, grazie a MrCall, ha un trucco in serbo. I telefoni in tutti e sei i centri hanno una deviazione di chiamata “condizionale” verso lo stesso assistente MrCall: ossia, se nessuno risponde, la chiamata viene inoltrata all’assistente.

Reverbia ha anche anche un registro di chiamate online che tiene traccia di ogni chiamata, anche quelle senza risposta. Il chiamante può lasciare un messaggio e rimanere in attesa per parlare con un operatore. Se vuole solo annullare una prenotazione, dice la sua e mette giù. Ma se è un potenziale cliente, fornisce il suo nome e aspetta di parlare con un operatore.

L’operatore annota cosa è successo sul file di registro di chiamate, in modo da poter tenere traccia di ogni lead. E così, le chiamate che sarebbero state perse diventano lead, che possono diventare nuovi clienti. Una situazione vincente per tutti.



MrCall: Lead Generation per Ristoranti

Ah, i ristoranti! Sebbene costituiscano solo il 10% dei nostri utenti di MrCall, per noi sono comunque un settore vitale. Dopotutto, senza di loro, dove potremmo riempirci la bocca di delizioso cibo?

Il nostro stretto collaboratore, il sistema di prenotazione Carbonara, può testimoniare la nostra dedizione al settore HoReCa. E come se non bastasse, abbiamo anche un’esperienza diretta nel settore. Abbiamo visto le lunghe code, i clienti esigenti e lo stress che ne deriva.

Così abbiamo deciso di studiare come i diversi ristoranti utilizzano MrCall. Sì, abbiamo effettivamente fatto delle ricerche. E cosa abbiamo scoperto, vi chiederete? Bene, continuate a leggere e lo scoprirete.

MrCall “addetto alle prenotazioni”

Sapevate che MrCall sta rivoluzionando l’arte della prenotazione al ristorante? Nel 50% dei nostri utenti-ristoranti, MrCall agisce come l’instancabile, gentile persona che risponde al telefono per prendere le prenotazioni. Ecco come funziona:

Il nostro amichevole assistente digitale risponde alla chiamata e gentilmente invita il cliente a lasciare un messaggio o a far sapere che desidera prenotare un tavolo.

Se il cliente desidera prenotare, MrCall prende nota del giorno, dell’ora e del numero di persone. MrCall rassicura poi il cliente dicendo che la richiesta è stata presa in carico e che il ristorante si farà sentire a breve. Avvisa quindi il ristorante tramite l’app MrCall (gratis per Android o iOS), email (anche gratis) o Whatsapp (con un abbonamento di €3,66 al mese).

MrCall può anche inviare un messaggio Whatsapp al cliente con i dettagli della prenotazione, magari facendo notare che la prenotazione non è ancora confermata (questo servizio ha un costo di €4,88 al mese, ma offre un numero illimitato di messaggi). A questo punto, il ristorante può scegliere di richiamare il cliente o di cliccare sul link ricevuto per inviare un messaggio precompilato a cui aggiungere semplicemente “confermato”. E voilà, la prenotazione è servita!

MrCall il”lead generator”

MrCall! Il signore della generazione di lead per il 40% dei nostri ristoranti. Sai come funziona la vita: se sei occupato, ti stai riposando lontano dal telefono del locale (!) o sei già al telefono quando un potenziale cliente chiama, il contatto è perso. Ma non con MrCall:

L’assistente risponde alla chiamata e gentilmente chiede al cliente di lasciare un messaggio che verrà poi inoltrato al ristorante. Tuttavia, l’assistente informa anche che il ristorante preferisce ricevere le prenotazioni tramite il loro sito web e preannuncia l’invio di un messaggio Whatsapp con tutte le istruzioni e i link necessari.

Solitamente i clienti non lasciano messaggi a meno che non siano dei veri e propri fan della tecnologia. Non dimentichiamo che esistono ancora persone senza smartphone o che faticano ad usarli. Ma non temere! Anche l’adorabile signora di 80 anni che chiama per prenotare un tavolo non sarà ignorata: MrCall trascriverà tutto e lo invierà al ristorante.

Una volta presa la prenotazione, MrCall invia una notifica al ristorante tramite app, mail e Whatsapp come da protocollo. … e dulcis in fundo, un Whatsapp arriva al cliente con tutte le istruzioni su come finalizzare la prenotazione.

MrCall “operatore call center”

C’è anche chi fa le cose “alla vecchia maniera”! Parliamo delle piccole catene di ristoranti o di quei locali con una passione sfrenata per il customer service. Eh sì, hanno un addetto telefonico per le prenotazioni, e non è MrCall,!

Ma anche in questo caso, MrCall fa la sua parte:

Parte con un messaggio di benvenuto, chiedendo il nome e il motivo della chiamata. Durante l’orario di lavoro del centralinista, avverte gentilmente che la chiamata verrà inoltrata ad una persona.

Inoltra la chiamata al centralinista, e aggiunge tutte le informazioni importanti su un file di registro chiamate, praticamente un foglio di calcolo online (sì, come quello famoso, Excel). In questo modo, il centralinista può segnare il risultato della chiamata, e altri interessati possono tener d’occhio il tutto Fuori dall’orario di lavoro, invece, MrCall si limita a interagire con il chiamante, per poi inviare notifiche e messaggi Whatsapp come sempre. E, naturalmente, segna tutto sul registro chiamate, perché MrCall non si perde un colpo.

Da segnarsi…

Il nostro caro MrCall parla solo italiano per ora! Ma non temete, our dear compañer@s, presto sarà disponibile anche in inglese e spagnolo per tutti i turisti e gli expat che affollano le nostre bellissime città.

MrCall è la persona (o meglio, il servizio) di fiducia dei ristoranti, sempre pronto a rispondere al telefono o, come una segreteria telefonica impeccabile, a prendere il messaggio al posto vostro se siete impegnati o irraggiungibili.

In più, MrCall si comporta come un vero e proprio receptionist: dà l’orario di apertura e chiusura del ristorante, riconosce i clienti abituali e sa come trattare i novelli arrivati.

E se il chiamante non ha Whatsapp, MrCall è pronto a inviare un vecchio e caro SMS per rimanere in contatto.



MrCall e i centralini

Molte imprese ci cercano perché vogliono utilizzare un “centralino VoIP”, che è un sistema per fare telefonate attraverso internet. Attualmente, noi di MrCall non offriamo centralini VoIP, ma il nostro servizio può funzionare bene insieme a quelli forniti da altre aziende.

Se la vostra impresa ha più di 2-3 persone, potete usare un centralino cloud. Nel piano Business+ è inclusa l’assistenza per la connessione di MrCall ad un centralino cloud (per esempio 3CX), ma molti utenti si sono ingegnati nella configurazione di MrCall e ora non usano nessun centralino!

Unendo un centralino al nostro servizio, MrCall, ecco cosa potete fare:

  • Potete dare ai vostri collaboratori un’app VoIP. Per soli €5/mese potete avere un account su Communicator GO 6 connesso con MrCall: ossia potete telefonare col numero di MrCall e potete farvi inoltrare le telefonate sull’app stessa (per esempio se siete all’estero). In più potete riconoscere le chiamate “normali” da quelle che vengono inoltrate sul vostro telefono da MrCall
  • MrCall può agire come un “segretario virtuale”: risponde sempre, chiede il motivo della chiamata e registra tutte le informazioni. In questo modo, saprete sempre chi ha chiamato e perché.
  • Dopo aver raccolto le informazioni, MrCall può passare la chiamata come preferite: a nessuno durante l’orario di chiusura, oppure ai vostri collaboratori di turno
  • MrCall può anche rispondere solo quando nessuno è disponibile, funzionando come un segretario di emergenza.
  • Inoltre, MrCall può mandare le informazioni della chiamata a un qualsiasi sistema che fornisca delle API, come un CRM (per esempio, tutte le chiamate possono creare un deal su Pipedrive).
  • Infine, potete mandare messaggi personalizzati via SMS o Whatsapp a chi vi chiama.

Per maggiori informazioni, ricordate che potete prendere sempre un appuntamento.